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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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I doveri, III, 23
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originale
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[23] Neque vero hoc solum natura, id est iure gentium, sed etiam legibus populorum, quibus in singulis civitatibus res publica continetur, eodem modo constitutum est, ut non liceat sui commodi causa nocere alteri. Hoc enim spectant leges, hoc volunt, incolumem esse civium coniunctionem; quam qui dirimunt, eos morte, exsilio, vinclis, damno coercent. Atque hoc multo magis efficit ipsa naturae ratio, quae est lex divina et humana; cui parere qui velit (omnes autem parebunt, qui secundum naturam volent vivere), numquam committet, ut alienum appetat, et id, quod alteri detraxerit, sibi adsumat.
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traduzione
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23. E d'altra parte questo non ? stato stabilito solamente dalla natura, cio? dal diritto delle genti, ma anche dalle leggi dei popoli, sulle quali si fonda lo Stato nelle singole citt?, perch? non sia permesso nuocere ad altri per il proprio vantaggio. A questo, infatti, mirano le leggi, questo ? il loro scopo, che sia salva ed integra l'unione dei cittadini, e puniscono coloro che la rompono con la morte, l'esilio, la prigione e le multe. E questo principio ? molto pi? un prodotto della stessa razionalit? naturale, che ? legge divina ed umana; colui che volesse obbedirgli (in verit? dovranno obbedire tutti gli uomini che vivono secondo natura) non si render? mai colpevole di desiderare la propriet? altrui e di prendere per s? ci? che abbia sottratto ad altri.
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